Otranto Virtuale
"racconti di otrantini in giro per il mondo"

Marileva - Enzo Tronci

Tratto da AA.VV., Transe, Guarigione, Mito

A partire dalla lezione di Ernesto De Martino, l'inquietante universo dell'animale mitico"tarantola" si svela in tutti i suoi molteplici significati attraverso le vicende della mitologia magnogreca e ancor prima paleomediterranea del dibattito medioevale sui veleni, della magia naturale e della stregoneria, della medicina iatromeccanica alle soglie dell'illuminismo, infine delle sue nuove configurazioni nell'epoca della postmodernità.Paolo Apolito antropologo dell'università di Salerno, si interroga sul significato attuale del rito della tarantola-più come memoria e come segno di identità locale-in un mezzogiorno in piena trasformazione e ontraddizione. Gino Leonardo Di Mitri, storico e ricercatore dell'istituto "Diego Carpitella", riconsiderando l'ignorato capitolo del tramonto della civiltà bizantina in Terra d'Otranto, perviene ad una definizione del tarantismo più complessa e meno angusta di quella che si sarebbe potuta 


tarantola

supporre, in un contrappunto fra antiche danze mediterranee e indizi di religiosità sincretica racchiusi in un autentico dramma sacramentale.Gianfranco Salvatore, musicologo e antropologo dell'università di Lecce e direttore dell'istituto"Diego Caepitella, riesaminando la copiosa letteratura prodotta sul tema del tarantismo all'indomani della celebre Terra del rimorso, mette a confronto gli imprescindibili approdi dell'esperienza demartiana e le improrogabili istanze di superamento della ricerca tradizionale.Maria Rosaria Tamblè , funzionaria dell'archivio di Stato di Lecce e componente la società di Storia Patria per la Puglia, riporta alla luce due importanti vicende processuali dei secoli XVII e XVIII contro tarantati ed esercenti le arti magiche tratte da quella ricca miniera che sono i fondi documentalidei vescovadi salentini.Le 'storie notturne' di Caterina ' la Greca' e di Francesco da Casalnuovo, ripropongono il tema del tarantismo entro un contesto ritenuto finora ad esso estraneo quale quello della possessione e della stregoneria.